martedì 8 maggio 2012

Un Re In Ascolto





   

fotografie_Giorgio Montanari


lunedì 7 maggio 2012

Un Re In Ascolto


eUROPA tEATRI
mATERIE pRIME
2011 - 2012

UN RE IN ASCOLTO
laboratorio di II livello
a cura di Ilaria Gerbella e Patrizia Mattioli

con 
Antonella Azzali Maddalena Duca Elke Fernandez 
Elisa Longeri Cosimo Urso

musiche originali dal vivo Patrizia Mattioli
regia Ilaria Gerbella e Patrizia Mattioli 

 foto di Giorgio Montanari

Venerdì 27 e sabato 28 aprile, è andato in scena al Teatro Europa Un re in ascolto, spettacolo del laboratorio di livello avanzato condotto da Ilaria Gerbella e Patrizia Mattioli

Lo spettacolo è tratto dalla novella omonima di Italo Calvino, contenuta nella raccolta Sotto il sole giaguaro, pubblicata postuma con tre dei cinque racconti che Calvino voleva dedicare ai sensi

Un re in ascolto, novella dedicata al senso dell’udito, racconta di un re terrorizzato dal pericolo che gli deriva dal suo stesso potere, trasformandolo in 'grande orecchio' perennemente ascoltante, teso a captare dalla sua reggia tutte le voci del suo regno.
 
Il tema del potere e della sua caducità – che rende ancora perfettamente attuali e anzi quasi profetiche le pagine di Calvino – è centrale sulla scena: un unico re diviso in cinque diverse sfaccettature e caratteristiche di regalità, un re che a lungo ha atteso di essere incoronato e che ora, nel momento in cui crede di avere tutto i pugno, comprende che il suo destino lo condanna ad un’altra lunga attesa; quella che la storia si ripeta e una nuova congiura lo detronizzi.
 
Il re dunque non può fare altro che ascoltare, in una condizione di costante ansia, immobilità e solitudine. Minacciato da ogni suono che proviene dal suo palazzo, il re, infatti, è solo.
La musica, qui diventa la costruzione sonora del palazzo: fatta di dissonanze, frantumazione del suono/rumore, mescolanza di suoni reali e artificiali, che esaltano il rapido scorrere (impetuosamente naturale) della parola, non lineare ma ritmata da fremiti, sussulti, respiri, gorgoglii, paesaggi sonori deliranti apparizioni improvvise.
 
Ma uno sviluppo inatteso interromperà questa attesa: momentaneamente sordo al frastuono del regno, il re in ascolto scopre un mondo nuovo, dove le voci umane comunicano innanzitutto a vicenda la loro unicità. 

La scena si ribalta: non si tratta più di intercettare un suono per decodificarlo e interpretarlo, bensì di rispondere ad una voce unica che non segnala che se stessa. Perché per Calvino una voce significa questo: c’è una persona viva, gola, torace, sentimenti, che spinge nell’aria questa voce diversa da tutte le altre voci.

E allora basta un suono esterno, una voce di donna, per perdere l’ascolto del potere, e abbandonarsi alla vita, all’amore.